Sconfitta di misura per l’Ardita Juventus contro la Pallacanestro Sestri di Coach Guida e retrocessione dopo nove anni di Serie C. In esclusiva su Liguria a Spicchi le parole di Fulvio Chiesa, coach dei nerviesi:
Se guardiamo la classifica non si può certo esser felici, si poteva osare e rischiare un pochino di più. Ne venivamo da una stagione disastrosa dove abbiamo sbagliato totalmente investendo soldi e energie in giocatori estranei al mondo Ardita, che alla fine si son rivelati solo molto fuori forma e poco utili alla causa nerviese. L’errore più grosso è stato lasciare la nostra filosofia, in nostro DNA, consci di questo quindi siamo tornati all’origine, quel modo di lavorare puntando sulle giovanili che ora ci copiano tutti, forse anche per motivi economici, ma son per fortuna più poche le società che puntando su Senior esterni e investono sotto. Ripartire da zero ha dato nuova linfa a tutto il movimento che ora si riconosce in questo progetto.
Certo, partendo dalla parte agonistica, abbiamo lasciato sul campo per nostri sbagli 4 punti , senza esagerare , con partite perse per immaturità. A questo va aggiunto, che per designazioni particolari, ci siamo trovati arbitri esordienti in più di una partita, forse perché son sempre stato troppo accondiscendente o forse perché siamo sempre stati in fondo alla classifica quindi non calcolati per il nostro valore sul campo. Sta di fatto che per errori tecnici dettati dall’inesperienza abbiamo un credito di almeno altri quattro punti. Nulla da recriminare, perché come i giocatori devono crescere anche gli arbitri devono far altrettanto, ma dispiace che le cavie siano stati sempre i miei ragazzi. Quindi se pensiamo a questi punti persi lungo il cammino la classifica sarebbe molto diversa. Ma con i se non si fanno le classifiche. Quindi giusto ultimi senza alcuna recriminazione e nel totale rispetto di tutti.
Però, abbiamo tenuto al palo il miglior attacco del campionato, non in ultimo sabato abbiamo costretto la prima in classifica fino a due miniti dal termine a lottare per vincere. Poi quando hai una squadra di fronte così, di giocatori forti e stipendiati e vedi i tuoi ragazzi far una prestazione simile, puoi solo che esser orgoglioso.
E ora si va avanti. Questo gruppo ha creato un’empatia enorme, ogni partita ci sono 20/30 ragazzi del minibasket e giovanili che vengono a tifare con bandiere ed entusiasmo, ogni sera le tribune son colme. Erano parecchi anni che non si vedeva nuovamente un tale movimento. Abbiamo i nostri 2005, 2006 e 2007 che scalpitano sotto. L’Ardita ha superato periodi peggiori, ora si può dire solo grazie a questi ragazzi e a tutto il mio staff tecnico e dirigenziale per la nuova energia creata che può solo spingere in avanti. Noi siamo come la goccia d’acqua che scava inesorabile la pietra. Noi siamo l’Ardita.
Be the first to comment