ESCLUSIVA LS – Coach Zampieri sull’Europeo U20: «Quando canti l’inno in Azzurro è qualcosa di unico»

"Ricordo come ieri il giorno della chiamata"

Zampieri Italia U20 Nazionale
📸 Federazione Italiana Pallacanestro

È stata un’estate speciale quella di Giulia Zampieri, prima assistente di Marco Corsolini in Serie A2, chiamata in Azzurro nello staff di Coach Mazzon per l’Europeo U20 femminile in Lituania. Un’avventura, la prima con le Nazionali Giovanili, che si è conclusa solamente ai quarti di finale, con la sconfitta al supplementare contro la Francia. Ripercorriamo l’estate azzurra attraverso le sue parole con quest’intervista.

Ricordi il momento in cui hai ricevuto la convocazione in Azzurro?

Ricordo che stavo tornando da un viaggio in Marocco e avevo appena acceso il telefono. Mi trovo un messaggio di Brunamonti (dirigente della Nazionale, n.d.r.), che mi chiede di chiamarmi appena avessi avuto un momento. Mi ha chiamato e mi ha detto proposto il ruolo di assistente della Nazionale U20 femminile. La prima cosa che ho pensato è stata innanzitutto come facesse ad avere il mio numero (sorride, n.d.r.). Poi ho pensato che avrei dovuto trovare un modo per andarci, trovando una quadra anche con il mio lavoro in ufficio. Alla fine mi hanno concesso più di un mese di ferie, tra Raduno ed Europeo. La prima persona che ho chiamato è stata Marco Corsolini. Non sapeva nulla neanche lui.

Quali sono i flashback a cui sei più legata di questa esperienza?

La prima partita quando senti l’inno. Quando hai quella maglia addosso e lo canti è qualcosa di unico. La prima partita, quando capisci di essere arrivata a cantare l’inno, è qualcosa di indimenticabile. Quando ho ricevuto il materiale della Nazionale. E sicuramente l’overtime contro la Francia.

Ti sei confrontata con Marco Corsolini? Come ha vissuto questa tua avventura?

Con Marco mi sentivo tutti i giorni, voleva sapere come stesse andando. Mi sono dovuta inserire in uno staff già formato e la cosa che mi ha proprio colpita è la professionalità, che ovviamente ha anche Marco Corsolini a Cestistica. Questa esperienza mi ha dato l’idea di un sistema professionistico al massimo livello e proprio per questo Marco era interessato a capire come si muovono loro e come siamo messi noi in paragone, per capire se stiamo facendo bene e se stiamo facendo male. Era interessato per la mia esperienza, anche per darmi una mano e qualche idea. Bellissima esperienza, ho imparato tanto, ho avuto a che fare con persone molto preparate e mi ritrovavo in tante cose che faccio con Marco.

E com’era il rapporto con le giocatrici? Sia dal punto di vista sportivo sia umano.

Con le ragazze c’è stato rapporto super. Non mi aspettavo di trovare un gruppo così, dal primo giorno di Raduno, con un comportamento super. Ragazze sempre disponibili in campo e fuori. Sono rimasta molto colpita. La stessa Matilde Villa, che è un fenomeno della pallacanestro italiana, si è dimostrata una ragazza veramente carina e alla mano, sia con me sia con le compagne. Questa cosa mi ha lasciata veramente a bocca aperta, non è sempre così. Anche con le altre giocatrici capita di sentirsi.

Avresti mai pensato un giorno di far parte di uno staff azzurro?

È sempre stato uno di quei sogni di quando si inizia ad allenare, anche semplicemente per portare le borracce. Invece poi è successo e per me è stato inaspettato. Sono contentissima, non mi sarei mai aspettata di essere chiamata in Nazionale. Quando è arrivata la roba a casa ero come una bambina al parco giochi. La cosa buffa è che quando ho ricevuto la chiamata mia sorella era incinta e ovviamente doveva partorire a fine luglio, mentre ero al Raduno. Mio nipote è nato il giorno prima che io partissi e quindi sono tornata da Foligno fino a La Spezia. Ha aspettato l’ultimo momento però è stato bellissimo. Avevo anche quell’ansia, quella di non conoscerlo prima di partire. E invece mi sono ritrovata con un tifoso in più.

Parliamo un attimo del nuovo corso di Cestistica Spezzina, molto orientato alle giovani promesse italiane in rampa di lancio.

Io di questa cosa sono molto contenta. Marco e tutto lo staff è perfetto per questa cosa. L’obiettivo ovviamente è far sì che scelgano noi per usarci come trampolino perché ogni giorno veramente si lavora per cercare di farle diventare giocatrici sempre più brave. Non ci accontentiamo del risultato, che passa in secondo piano, ma in realtà ci dà fastidio perdere (ammette sorridendo, n.d.r.). È importante questa cosa qua, Marco è bravissimo a lavorare con le giovani e portarle al massimo. Se lavori e cerchi di ottenere il massimo da queste ragazze qualcosa si vede. Non siamo quella società che può permettersi di comprare in giro giocatrici di altissimo profilo già mature. Abbiamo già Elisa Templari, per la quale ogni anno è una sfida e riesce sempre a ripartire da zero. Ogni anno ha a che fare con compagne sempre più piccole ed è sempre un esempio per tutte. La ammiro da quel punto di vista. Le nostre giocatrici sono giovani che scelgono Spezia per far sì che sia una piattaforma di lancio per loro.

Sappiamo che hai dei ringraziamenti che vuoi fare.

Vorrei ringraziare Alessandro Lerici, che quest’anno è assistente di Marco Corsolini in U19. È stato sempre presente e mi è venuto dietro fino in Lituania a sostenermi. Poi non posso che ringraziare Marco, senza il quale non avrei raggiunto questo obiettivo.

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